Mi è tornata la voglia di scrivere! Urrà, questa sì che è una notizia. Sto, forse, ritrovando un senso, una direzione, nel bel mezzo dello tsunami emotivo che ci ha travolto?
Non sono ancora in grado di dirlo, il mio equilibrio psicologico è alquanto precario in questi ultimi tempi. Un giorno sono pienissima di energia e voglia di fare, un altro sono k.o. e passo -come ieri- i pomeriggi sul divano.
La scrittura, soprattutto l'esercizio nella mia lingua che pratico ben poco, potrebbe aiutarmi in questo momento della mia vita. I casi sono due: o affondo sotto la pesantezza dei miei pensieri che prendono forma, o resto a galla e respiro a pieni polmoni. Questa seconda ipotesi mi attira maggiormente, oggi sarà decisamente la giornata dell'ossigeno! Ce la posso fare, ce la devo fare.
Ho imparato a non ricacciare niente dentro di me. Verbalizzare l'infelicità, accarezzare la mia anima stanca, farmi asciugare la lacrime. Ammorbidirmi un po' alla disperata ricerca di quel grande spazio di tenerezza che fino ad un mese fa occupava la maggior parte della mia vita, è diventata una missione. Ho perso la direzione ma posso ritrovarla. Ci vorrà molto tempo e forse fino ad ora non usato la strategia giusta.
Let it flow.
Fai scorrere senza giudicare. Fatti travolgere dalle onde fino a che l'acqua satura di sale non ti bruci i polmoni. Solo quando starai per affondare le tue gambe si muoveranno ancora disperatamente verso la superficie. Non puoi nuotare se non ne hai voglia, la corrente ti travolgerà.
E allora basta aspettare. E' difficile, è doloroso. Il viaggio verso l'alto può occupare mesi interi di vita, l'acqua entra in tutte le pieghe, si insinua tra i capelli, ti annebbia la vista. Non sai dove vai ma sai il perché. E' in quel momento di buio che si intravede la luce. Ma il buio bisogna viverlo fino in fondo. L'ossigeno ti raggiunge un secondo prima dell'annegamento insieme a un filo di luce.
In momenti come questi, di morte e di rinascita, si scoprono parti nascoste dell'anima e si percepisce il corpo in modo differente. I sensi si acuiscono in modo quasi doloroso e l'epidermide diventa sensibile al tocco di una mosca. Non è necessariamente negativo, anzi. Si aprono tutti i pori, si assorbe il più possibile senza essere in grado di far fluire verso l'esterno quasi niente. Si è arrotolati su se stessi alla ricerca di un senso impossibile.
Poi, in un giorno di sole, le cose possono cambiare.
Evviva! Sono contenta di leggere che stai meglio. E bello il nuovo template! :-)
ReplyDeleteGrazie Silvia :-)
ReplyDeleteWell, this is possibly quite beautiful to read - but, as you know, I don't understand Italian ;-)
ReplyDeleteAnyway, it's good to know that things might be a bit better.
And, I too, prefer the colours on this template - but that's an aside.
I know you DO understand even if you don't practice ;)
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